Le grandi corse: storia e albi d’oro

Le grandi corse: storia e albi d’oro

Gran Premio della Vittoria

Il 6 gennaio si corre il Gran Premio della Vittoria – oggi 2460-2500 mt gruppo III – nato nel dopoguerra, che non ha mai perso il proprio appeal nonostante le molteplici variazioni di formula. Nel ’57-’58 il fenomenale Tornese fece una doppietta che rimane unica nella storia della corsa, pur costellata da tanti fuoriclasse internazionali quali Icare IV e Roquepine, Guiglia, Barbablù, Top Hanover, Delfo. Nell’entusiasmante edizione del 6 gennaio 2019 nuovo record della corsa di 1.14.9 stabilito dalla femmina Talisker Horse, vittoriosa in open-stretch.

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Gran Premio Italia

In primavera, l’Italia – 1660 mt ora gruppo III per indigeni di 3 anni – vanta una storia lunga quasi quanto quella dell’Arcoveggio e radici profonde nelle corse di allevamento, fiorite in Emilia Romagna come terra di produzione di trottatori. Parte dal 1935 con quello che fu un eterno duello alla Bartali-Coppi fra due cavalli storici, il moro Jago Clyde battè il roano Aulo Gellio, mentre nel 1945 iniziò la serie d’oro Orsi Mangelli, consistente in 12 vittorie al culmine con Mistero, che arrivò nel 1947 a vincere a Parigi il Grand Prix d’Amerique.  Ambiziosi maschi e femmine continuano a contendersi la leadership della generazione in vista del Derby. Dal 1997 al 2010 è stato affiancato dal Filly, corsa riservata alle sole femmine, ripristinata nell’edizione del 2020.

Nel 2020 Gran Premio Italia Maschi  e Filly si sono disputati il 20 dicembre, a causa dei precedenti periodi di sospensione corse per la pandemia covid.

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Gran Premio della Repubblica

A inizio giugno la Festa della Repubblica è celebrata dall’omonimo Gran Premio – Corsa sui 1660 mt ora gruppo III per cavalli indigeni di 5 anni ed oltre ed esteri di 4 anni ed oltre – che coincide con il compleanno dell’ippodromo bolognese. Apre l’elenco dei vincitori il grande Mistero nel 1948 seguito da una serie di indigeni famosi come Tornese, che prevalse in tre edizioni, intervallate da un successo del suo eterno rivale Crevalcore. Da lì si allunga la serie vittoriosa che vide in sulky Sergio Brighenti, il “pilota”, arrivato a 8 con il record di Delfo nel ’79; poi con 13 vittorie la grande famiglia dei Baldi, con Vivaldo, Giancarlo (Spin Speed, Barbablù, Timoty T), Lorenzo (Hollyhurst, Yourworstnightmare, Probing) e Odoardo (Agaunar e Surefire Hanover). Spettacolo, emozioni e susseguirsi di nuovi record impreziosiscono tutto l’itinere del Repubblica, regalando pathos e brillantissime prestazioni fin nelle più recenti edizioni, con Pancottina Bar a fermare il cronometro su 1.11.1 nel 2017 ed un valente figlio di Varenne, Arazi Boko, ad aggiudicarsi, sorprendente tredicenne, l’edizione 2020.

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Premio Due Torri

Anche il re degli stalloni italiani Sharif di Jesolo ed il campione del mondo Delfo si aggiudicarono il Due Torri, mentre Darif Effe conquistò l’ultima edizione che si fregiava del titolo di Gran Premio nel 1985.  Dalla sua inaugurazione, nel 1959, rimasta inalterata nella formula, che la riserva ai cavalli indigeni di quattro e cinque anni, la grande sfida ha mantenuto nella sostanza tecnico-sportiva la caratura dell’evento di cartello e, guarda caso, le Due Torri simbolo di Bologna hanno spesso premiato i portacolori emiliani.

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Criterium Arcoveggio

Il Criterium ha origini in comune con l’allevamento dei Conti Orsi Mangelli e fu Bardo nel 1934 a tenerlo a battesimo, seguito da altri 2 anni già campioni, poi entrati vittoriosamente nella storia di altri grandi premi felsinei e stalloni di successo. Il rating dei vincitori si configura ai vertici nazionali, grazie a soggetti rivelatisi primaserie assoluti come Agaunar, Indro Park, Penelope Dei, Viking Kronos (“il Fenomeno”, leader della generazione fino all’ascesa di Varenne), Ilaria Jet. Nel 1933 e nel 1934 si corse a Bologna anche il Gran Premio Allevamento, che fu il primo big event dell’ippodromo da poco inaugurato.  Dal 2011 il Criterium Arcoveggio non ha avuto la dotazione da Gran Premio.

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I PALII DELLE FELSINARIE

A questi grandi appuntamenti di trotto, si è aggiunto un evento che coinvolge più sotto il profilo popolare, di condivisione e folkloristico: il Palio delle Felsinarie.  Dal 2004 si corre il Palio dei Quartieri, dal 2006 anche quello dei Comuni della Provincia, poi diventata Città metropolitana. Una manifestazione che, ad accattivante cornice delle corse, offre ai Quartieri ed ai Comuni l’occasione di promuovere a bordo pista le proprie eccellenze e la conoscenza del territorio, con cortei storici, mostre, degustazioni, dimostrazioni sportive… Con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Città metropolitana e del Comune di Bologna, nell’ambito della Festa Internazionale della Storia promossa dall’Università.

 Nel 2020, a causa della pandemia covid, i Palii delle Felsinarie non si sono tenuti

Il gioco è vietato ai minori e può causare dipendenza patologica Per regolamenti, condizioni bonus e probabilità di vincita: www.agenziadoganemonopoli.gov.it e presso l’ippodromo.